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lunedì 2 giugno 2008

Alla scoperta della Bay Area, un primo bilancio - 1 La societa'



Ci avviamo verso l'ultima parte del nostro lavoro nella Bay Area, San Francisco e dintorni, per scoprire stili e trend, nel costume e negli acquisti, di questa parte della societa' americana. 
Ecco un primo bilancio, che proponiamo diviso in due capitoli: societa' e tendenze. 
Questa la prima parte.Qui il sommario

CRISI DI IDENTITA' - Non ci sono dubbi. La societa' americana sta attraversando un periodo molto difficile, che va ben oltre la recessione economica. Forse senza precedenti, secondo alcuni,  in termini di sfiducia, in un Paese orgoglioso, patriottico ed abituato ad avere alta considerazione di se'. 
Dollaro debole, crisi dei mutui e aumento dei prezzi segnano pesantemente i consumi in genere, mente il costo della benzina (in California per la prima volta oltre i quattro dollari al gallone) ha drasticamente ridimensionato il potere d'acquisto, in particolare della middle class. E le guerre in corso in Iraq e Afghanistan gravano ulteriormente sul morale e la situazione finanziaria del Paese. Contemporaneamente, come ha rilevato di recente Newsweek, la massima potenza del pianeta deve fare i conti con una realta' inattesa: il boom di Paesi come Cina e India sta delineando nuovi equilibri ed il mondo si avvia verso una fase "post-americana".

IL NORD CALIFORNIA - L'area di San Francisco, che comprende alcune delle zone piu' ricche e tassate  degli Usa, come la Silicon Valley, non e' immune dalla crisi. Che segna anche il profondo rosso dei conti dello Stato della California, il piu' popoloso del Paese, salito nelle previsioni a venti miliardi di dollari. Nonostante questo, l'area straordinariamente vivace dal punto di vista imprenditoriale e finanziario, registra una presenza, straordinaria nella percentuale rispetto agli abitanti, di ricchi e ricchissimi, come da questo recente post

CONSUMI CONTRATTI - La crisi economica trova riscontro nella contrazione diffusa dei consumi (negozi e centri commerciali sono raramente affollati). Ed in contraddizioni stridenti. Bastano pochi minuti a piedi, nella centralissima Market Street, per passare dalla zona dello shopping e dei negozi celebri a edifici degradati con un'umanita' allo sbando che bivacca sui marciapiedi. Anche se l'impennata degli affitti provocata dalla bolla delle dot.com al'inizio del Duemila ha di fatto allontanato da buona parte dell'area le fasce meno abbienti. 
 
POCHI AFROAMERICANI MOLTI ASIATICI -Nella Bay Area La popolazione afroamericana si e' concentrata a Oakland, dall'altra parte della Baia, ed e' quasi assente a Silicon Valley. 
Questo, secondo alcuni esperti interpellati, spiega anche il ridimensionamento nell'area di fenomeni di "street styles", presenti in are metropolitane come quelle di Chicago o Detroit. A San Francisco, queste tendenze urbane sono per lo piu' espresse creativamente in diverse elaborazioni grafiche di giovani artisti, proposte da molti negozi (ne abbiamo parlato qui , equi) non in veri stili aggressivi di affermazione e magari specchio di disagio sociale dei piu' giovani. 
La composizione sociale dell'area, in particolare Silicon Valley (dove nuovi immigrati e loro figli sono maggioranza),  e' assai particolare. Infatti ad una bassissima percentuale di afroamericani e di immigrati islamici, corrisponde una forte presenza di  popolazione asiatica: Cina. India, Taiwan, Corea ecc. Questo la rende particolarmente interessante nello studio delle tendenze, visto il delinearsi  in futuro di una fascia di consumatori giovani, colti, accomunati dalla dimestichezza con la lingua inglese e le nuove tecnologie, di cui abbiamo parlato nel post dedicato alla Generazione Globale Why.      


HIGH TECH QUOTIDIANO - Le tecnologie sono parte integrante della vita quotidiana, ma con  modalita' assai diverse da quelle italiane. 
Successo degli smart phones e dell'iPhone di Apple in particolare (che si appresta a sbarcare in Italia), meno diffusi pero' che in Giappone, la presenza e l'uso dei telefonini e' molto meno invasivo e molesto che da noi. 
Di contro, Internet e' un'appendice della vita sociale di tutti i giorni e di fatto non c'e' fenomeno sociale, dall'aggregazione alla cultura, dal mondo degli affari a quello delle istituzioni locali e nazionali, che non sia presente in Rete. 
" A San Francisco se non e' su Internet vuol dire che non esiste", ci ha detto una volta il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di San Francisco.  
Rivoluzionario rispetto all'Italia invece l'uso del laptop, per la diffusione del telecommuting, il telelavoro, lontano dall'ufficio, a casa o addirittura in locali pubblici dotati di connessione wireless.
     Il fenomeno, che viste le dimensioni ha un effetto benefico sul contenimento degli spostamenti metropolitani di pendolari, e' strettamente legato ad una mentalita' ispirata dal principio della responsabilita' individuale proprio della societa' protestante anglosassone. Come a scuola si da' per scontato che non si copi, per un motivo d'onore, e' altresi' implicito che chi lavora lontano dall'ufficio per senso del dovere rispetti impegni e obblighi, senza bisogno di controlli da parte dell'azienda.        
L'hi tech e' presente anche con display in molte aziende di piccole dimensioni (dove schermo e citofono sostituiscono quasi sempre gli addetti alla reception) ed in diversi negozi, con possibilita' spesso di interazione con la clientela (promozioni, informazioni ampie non solo sul prodotto ma su temi e articoli attinenti) con ampi margini di potenziamento. 

CULTURA E NOVITA' - Citta' che ha coltivato pluralita' etniche, culturali e di costume attraverso la tolleranza, San Francisco ha favorito con questa apertura mentale la rivoluzione informatica. Ma dalla nostra esperienza sinora non e' fucina di altrettante innovazioni nel campo dell'abbigliamento o della casa, mentre il design ha espresso diverse opere di rilievo nel capo dell'architettura. 
Nella vita quotidiana sembra prevalere un tono di sobrieta' lontano dai bagliori mondani e dal lusso di New York e Los Angeles. un tono che sembra riflettersi anche nella sua vita culturale. Ricca di una creativita' polvizzata in una miriade di iniziative, mostre ed happening ma relativamente povera di grandi eventi di portata internazionale.Qui il resto del post

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domenica 1 giugno 2008

Creativita' dell'artigianato locale, il design emergente al Capsule Festival



Lo abbiamo visitato la settimana scorsa, ecco una rassegna delle proposte viste al Capsule Design  Festival, tra Hayes e Octavia Street a San Francisco. Aziende artigianali da diverse localita' della West Coast, materiali riciclati, fantasia grafica e un pizzico di eccentricita' i temi conduttori. Qui il sommario

Saunders Art propone decorazioni grafiche per scarpe, indumenti, murales e pareti di interni. 
Sweet Meats e' invece una linea di cuscini e oggetti morbidi dal disegno stilizzato ispirato a pezzi di carne e salumi. 
De La Luna Designs raccoglie le creazioni di una stilista di origine sudamericana, in particolare decorazioni multicolori su capi di abbigliamento in pelle, portafogli, stivali. 
Personaggio bizzarro, Brian Vann realizza in particolare borsette colorate con motivi grafici e di fantasia.
Un caso particolare, quello di Acuarelas, azienda messicana a conduzione familiare che sembra non avere sito web. Realizza borse con una particolare tcnica di intreccio di materiale riciclato, in particolare carta colorata, giornali e involucri di dolciumi. Pezsi fatti a mano, richiedono da una a tre giornate di lavoro l'uno, sono borsette che abbiamo gia' trovato in alcuni negozi ricercati a San Francisco e Palo Alto. 
Abbigliamento con disegni tutti ispirati agli animali per la nuova Animal Istincts, decorazioni di fantasia per caschi da ciclista e motociclista nelle proposte di Roar Helmets , borse e astucci bizzarri e straampalati le ultime creazioni della linea NonSense della stilista di Oakland Karen Lewis. Borsette artigianali e sofisticate quelle prodotte dalla stilista Peggy Airey-Van Diem, con il marchio Sausburg,  patchwork con motivazioni floreali per Petals, mentre Satchel Studio propone invece elaborazioni grafiche fra temi onirici e pop su borsette e decorazioni.
Particolarmente originale l'offerta di Junxtaposition,  che realizza gioielli vintage riciclando tra l'altro materiali retro' come tasti di macchina da scrivere o congegni di orologi. 
Curiose anche le fibbie di "The Urge to adorn", decorate con svariate tematiche, dal pop ai ritratti d'epoca alle illustrazioni floreali e zoologiche.
Abiti vintage, talvolta molto sofisticati, ma tutti realizzati riciclando materiali, nelle linee proposte da Taxi Cdc (Corrugated Design Collective), che da Los Angeles si sono diffusi in negozi di tutti gli Usa, con presenze anche in Canada e Giappone.
Infine, grafica ricercata ed ispirata a temi da graffiti metropolitani nelle magliette di Teruo,
 progetto collettivo di diversi designer diffuso in molti negozi della California, disegni delicati per capi realizzati in pochi esemplari per la piccola casa di San Francisco My Windup Bird.

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lunedì 5 maggio 2008

Homescapes a Carmel, tocco esotico fra arredamento e verde



Negozio ambizioso e pluripremiato, Homescapes nella sofisticata cittadina d Carmel.
Arredamento, quadri e articoli da regalo sono combinati con piante e arredi floreali. 
Una formula che i due proprietari, i fratelli Lange, assicurano essere frutto dei loro personali viaggi in giro per il mondo alla ricerca del bello. Abbinando a pezzi esotici il frutto di artigiani locali.
Qui la galleria di immagini. Qui il sommario

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venerdì 2 maggio 2008

ESCLUSIVA: test a tecnologia che potrebbe rivoluzionare il consumo responsabile



Vivere i propri valori e cambiare il mondo. Un appello ambizioso quello lanciato da una nuova start up californiana, con un piccolo sito ancora sperimentale, che promette di mettere la tecnologia al servizio dei consumatori per acquisti piu' responsabili.
"Restate collegati, novita' entro primavera" promette il sito di Taoit senza spiegare molto dell'iniziativa che riguardera' telefonini e web.
Grazie ad un contatto personale siamo in grado di anticipare di cosa si tratta. E l'idea, se funzionera', potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione in alcuni settori del commercio. Qui il sommario

Secondo questa fonte autorevole, un gruppo di ricercatori dell'
Universita' di Berkeley sta mettendo a punto una tecnologia in grado di monitorare i prodotti in base a parametri quali il rispetto di standard ecologici, la sicurezza,  i diritti dei lavoratori coinvolti nella produzione.
I prodotti ritenuti rispettosi di questi principi verranno contraddistinti con una speciale etichetta, come un codice a barre, che il consumatore potra' leggere atraverso telefonini avanzati dotati di un rilevatore, decidendo di conseguenza se quel prodotto rispetta tali principi e dunque se acquistarlo o meno.
L'impiego di telefonini avanzati (smart phone) come futuri assitenti agli acquisti era stato trattato in questo precedente post.
 Ma e' facile intuire che se questa tcnologia prendera' piede dimostrandosi affidabile, potrebbe rappresentare una svolta nel campo degli acquisti consapevoli. 
Nel settore alimentare e nei cosmetici renderebbe piu' semplice l'individuazione dei prodotti affidabili. 
Ma in questi ed altri campi, potrebbe soprattutto diventare un forte elemento discriminante per moltissimi prodotti d'importazione, specie dalla Cina, di cui oggi e' spesso difficile documentare percorso, modalita' di produzione e affidabilita'. Premiando chi produce e vende nel rispetto di principi che stanno a cuore a sempre piu' consumatori attenti.  Qui il resto del post

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Borse di marca contraffatte... all'uncinetto. Il caso Counterfeitcrochet



Una bizzarra campagna lanciata online, facendo appello alle patite di uncinetto: proviamo a copiare le borsette di grandi marchi, con pezzi che abbinino parodia e creativita'. 
Ora il progetto Counterfeitcrochet grazie al passaparola sul web e' approdato al Yerba Buena Center for Arts di San Francisco con tre seminari (i prossimi 10 maggio e 14 giugno) tenuti dall'ideatrice, Stephanie Syjuco. Che sul proprio sito ha raccolto una ricca galleria di pezzi copiati e ricreati all'uncinetto da appassionate in diverse parti del mondo, dalla Svezia alla Turchia al Giappone.
L'iniziativa va oltre la semplice idea eccentrica di successo, ma intercetta tendenze diverse, tra web, cultura, commercio e consumo responsabile.

Sul proprio sito infatti l'ideatrice propone un riflessione sul mondo dei prodotti di grandi case che sono realizzati in Paesi in via di sviluppo, dover anche si producono la maggior parte dei pezzi contraffatti. 
Copiarli al'uncinetto, oltre a rendere omaggio all'originale in una versione parodistica, e' un'occasione per realizzare un articolo creativo al di fuori dei circuiti paralleli originale-contraffatto. Consapevoli di come molti di questi siano realizzati in condizioni spesso non eque per i lavoratori. 
Creativita', consumo consapevole, la rete come momento di condivisione. Ma ce' di piu'. L'iniziativa delle borsette all'uncinetto propone anche uno spunto all'insegna del fai-da-te, proposto da alcuni negozi, che invitano ad assemblare in modo personalizzato un articolo da acquistare. Una tendenza cui dedicheremo un prossimo post.
I seminari a San Francisco vengono proposti nell'ambito di una mostra dedicata ai recenti sviluppi delle tematiche femministe nell'arte e nella politica.

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domenica 27 aprile 2008

San Francisco: stilisti riciclano in pezzi unici all'asta gli abiti donati alla S. Vincenzo



In una citta' in cui la consapevolezza ecologica rasenta talvolta la nevrosi, come segnalato in un  post precedente, poteva accadere anche questo: una gara di solidarieta' fra stilisti per riciclare in pezzi unici e di classe gli abiti usati, messi all'asta per beneficienza alla San Vicenzo.
L'iniziativa, in passerella sabato scorso a San Francisco, si chiama Discarded the Divine (Scartata la diva) ed ha visto la partecipazione di stilisti prestigiosi, di case celebri. 

Qui i modelli presentati quest'anno.
Questi invece i capi presentati nelle precedenti edizioni.
I proventi dell'iniziativa, dicono gli organizzatori, andatto ai poveri e ai senzatetto. 

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venerdì 25 aprile 2008

Vinylux ricicla in oggetti d'arredamento i vecchi 33 giri in vinile



I vecchi 33 giri in vinile diventano portaoggetti, vassoi e sottobicchieri, esibendo etichette anche leggendarie. 
E' la proposta di Vinylux, impegnata ad abbinare business ed impegno ecologico.
Gli oggetti sono accattivanti, l'azienda dice di averne riciclati 400.000 in cinque anni.
Foto scattata nel negozio University Art di Palo Alto.


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sabato 16 febbraio 2008

San Francisco lifestyle: come salvarsi dall'"eco-nevrosi"


San Francisco da' il nome ad un mensile di cultura e tendenze, che dedica il numero di febbraio agli eccessi dell'ecologismo, in una citta' in cui la sensibilita' ai temi ambientali e' altissima, dagli stili di vita ai consumi.
E' nuovo. E' verde. E' eco-ansia, dice il titolo in copertina. Che ironizza impietosamente sulle mille manie diffuse tra gli ambientalisti. 
Come salvare il mondo senza diventare (noi e far diventare gli altri) matti?, e' il tema del servizio principale di Leslie Crawford,  che racconta di facoltosi ecologisti che oltre a ridurre in modo costoso i propri consumi finscono con lo spendere in psicoterapie e sedute con guru per poter convivere con le proprie nevrosi.
Poco meno di un anno fa la stessa Crawford aveva firmato un'inchiesta sui prodotti eco-compatibili, riscontrando come anche nel campo degli acquisti "verdi" l'eccesso non convince. Perche' in termini di sostenibilita', un cotone potrebbe essere coltivato biologicamente ma magari chi lo raccoglie non e' pagato a dovere. Oppure il bambu' potrebbe essere considerato una scelta ecosostenibile perche' ricresce in fretta, ma potrebbe esser stato coltivato in maniera tutt'altro che "biologica".
L'eco-fashion, resta ciononostante un settore di tendenza da tenere sotto osservazione. Per questo il servizio aveva indicato in particolare quattro nomi di altrettante case, dall'abbigliamento a design: Del Forte Denim di Tierra Del Forte, Grace Trance , House of Hengst Lilja 

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